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La Storia dei Bambini di Venezia è un progetto multidisciplinare, educativo e artistico di Fondazione di Venezia ideato e realizzato dalla Piccolissima Compagnia, che intende promuovere la conservazione e la trasmissione della memoria viva della città a partire dall’infanzia.
Il percorso è articolato in quattro fasi: raccolta delle memorie orali degli anziani; laboratori scolastici con i bambini; produzione di un podcast narrativo e partecipato; realizzazione di una performance collettiva.
Attraverso le voci di due generazioni spesso ai margini del dibattito pubblico – gli anziani e i bambini – il progetto offre una riflessione preziosa per affrontare le sfide della modernità in una città fragile come Venezia, dove l’economia turistica sembra imporsi come corpo estraneo, alterando il rapporto tra gli abitanti e lo spazio pubblico, intende dare centralità a chi osserva il cambiamento senza potervi partecipare pienamente, proponendo uno sguardo inedito per ripensare il modo di abitare e vivere la città e l’ambiente lagunare.
CONTESTO
Venezia insulare vive le trasformazioni della modernità in maniera singolare, diversamente dalla gran parte delle capitali del mondo, lo spazio pubblico veneziano è rimasto ovunque pressoché identico da un centinaio d’anni. Sono rari ed isolati gli interventi urbanistici che hanno trasformato in maniera radicale i luoghi pubblici: le piazze (i campi) e le vie di circolazione (le calli e i canali). Sono cambiate, invece, le modalità d’interazione con questi luoghi. La strada e le vie d’acqua rappresentavano, fino a poche generazioni fa, lo spazio di vita dei bambini, di scoperta e di invenzione, di giochi e di avventure.
Gli spazi di quei giochi, diversamente dalle altre città, a Venezia centro storico, non sono cambiati, non si sono trasformati, non sono spariti, i bambini, però, non li vivono con l’esclusività di qualche decennio fa, di conseguenza, le esperienze di contemplazione dello spazio dei bambini di ieri e dei bambini di oggi sono altre e diverse. Queste diversità rappresentano il cerne dialettico del progetto, il nucleo d’incontro e confronto creativo fra due generazioni distanti, e la stanza tematica su cui si costruiranno le quattro fasi del progetto.
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